Tag: human resources

Quel magico luogo chiamato spogliatoio

Tempo stimato di lettura: 6 minuti

Lo spogliatoio, il luogo in cui ci si spoglia. E’ nel verbo spogliare, infatti, che voglio cercare il significato più profondo, senza soffermarmi al puro atto del togliersi gli indumenti.

Parto dall’origine della parola spogliatoio per un viaggio tra i miei più cari ricordi, alla ricerca di aneddoti che ci aiutino a capire meglio l’importanza di questo magico luogo, nella nascita e nel mantenimento di una sana cultura di squadra. Continua a leggere

Vito Melito, il mio maestro di corsa

Tempo stimato di lettura: 8 minuti

Il mio incontro con il maestro Vito Melito, leggenda del podismo italiano e della Cento KM del Passatore, avvenne il 20 dicembre 2018 nel periodo in cui stavo cercando di tornare ad una vita normale, dopo l’ictus che mi aveva colpito nell’aprile del 2017. Leggi qui.

Solo pochi mesi dopo il nostro incontro, il 28 Giugno del 2019, Vito se ne andò per sempre, colpito proprio da un ictus improvviso che non gli lasciò scampo. Ci siamo frequentati per poco tempo ma è stato, senza dubbio, il mio maestro di corsa e di vita.

Non conta la durata di un rapporto, conta la nostra capacità di cogliere al volo gli insegnamenti dei maestri che incontriamo.

Vito = Etim. Colui che ha vita Continua a leggere

L’importanza della mentalità nell’anno trionfale dello sport italiano – Seconda Parte

Tempo stimato di lettura: 6 minuti

Lo sport italiano e l’importanza della mentalità nelle vittorie del 2021. Nella prima parte di questo racconto in uscita sul blog il 26 dicembre, ci siamo fermati alle straordinarie imprese dei nostri atleti alle Paralimpiadi; in questa seconda parte continuiamo a vedere il film di questo bellissimo anno di sport.

Al termine cercherò di fare qualche riflessione e assegnerò il mio simbolico Oscar 2021 de La mentalità sportiva. Continua a leggere

Correre a San Luca è una regola – Secondo e ultimo tempo

Tempo stimato di lettura: 6 minuti

(Continua) Verso la Basilica di San Luca. Mi trovo alla curva delle Orfanelle. E’ qui che il fisico chiede la prima verifica. Sia chiaro che questo punto difficile della salita chiede il conto ad un amatore, ad un principiante, ad un ibrido come me. Se sei un runner, allenato solo alla corsa, vai su che è un piacere. Vito Melito mi diceva che un professionista può percorrere la distanza di due chilometri, in salita dal Meloncello alla Basilica, in meno di quattro minuti.

A me che, sono a metà del percorso, sembra manchi un mese all’arrivo. Eppure non mollo, devo tenere il ritmo giusto ascoltando il mio corpo.

Continua a leggere

Correre a San Luca è una regola – Primo tempo

Tempo stimato di lettura: 8 minuti

A fatica raggiungo il posto auto, raccatto tutto il raccattabile dall’abitacolo e mi fiondo in ascensore con la borsa da lavoro che oggi mi sembra più pesante del solito. Un unico pensiero: salire a San Luca, correre, isolarmi, pensare o non pensare, nutrirmi di paesaggi mentre le mie gambe girano. E rinascere a nuova vita per il giorno dopo. Sì, perché correre a San Luca per me è una regola (Cit. Luca Carboni, Bologna è una regola).

Ore 19.00 di un giorno qualunque di settembre particolarmente duro. Sono uscito davvero steso dal mio ruolo HR, come mi capita spesso. Parlare con tante persone ogni giorno, in one to one, significa entrare nella vita di ognuno. Problemi personali, conflitti, situazioni sentimentali in crisi, rapporti controversi in famiglia, tutto quello che può demotivare sul lavoro esce dal corpo della risorsa e finisce nel mio, con un transfert immediato. Ho scelto questo, mi piace, mi emoziona, mi consuma. Continua a leggere

Zona di comfort addio, torno principiante! – Prima puntata

Tempo stimato di lettura: 6 minuti

Zona di comfort dove sei? Da un po’ ho una strana sensazione. Nello sport, mi sento l’ultimo della classe e dai sorrisini di compatimento dei miei avversari, capisco di essere tornato indietro di cinquant’anni. Anzi, di essere atterrato in una zona dove, forse, non ero mai stato: quella di neofita, che ha il dubbio di essere scarso,  di sicuro, con la consapevolezza di essere tornato un principiante. Cosa è successo?

A marzo, per ragioni che spiego qua e là in questo blog, decido di mettere in atto un vero e proprio delitto.

Uccido l’amore della mia vita – il calcio – e costruisco le basi per un cambiamento epocale: iniziare a 57 anni il primo sport che io abbia mai praticato con le mani: il padel. 

Continua a leggere