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E’ possibile mantenere costante nel tempo un risultato positivo? Sentite cosa dice Marcelo Bielsa, allenatore argentino di calcio, considerato uno dei più grandi professori ed insegnanti della storia del calcio e oggi allenatore della nazionale dell’Uruguay:

“I risultati positivi non si mantengono cedendo il pallone e difendendo il risultato acquisito vicino alla propria area ma si preservano continuando a fare ciò che ci ha fatto andare in vantaggio, cioè giocare nella metà campo avversaria e attaccare. E’ un errore pensare che per mantenere un risultato positivo si debba fare il contrario di quello che ho fatto per ottenerlo”.

Il giusto processo che porta al risultato

Se nel titolo di questo articolo mi chiedo come si fa e se si può mantenere un risultato positivo, parto da come si ottiene un risultato.

Esiste, dunque, una sequenza corretta per arrivare ad un risultato?

Le mie esperienze formative e di coach mi hanno portato alla convinzione che un processo per arrivare al risultato esiste, eccome! Però, prima è importante capire qual è il processo che porta al risultato stesso.

La sequenza corretta per arrivare al risultato

  1. La mentalità corretta (Perché lo faccio? Mi piace? Sono convinto?) – Motivazioni e consapevolezza sono gli ingredienti corretti per iniziare nel modo giusto. Un bravo atleta e un allenatore capace sanno che è da qui che si deve partire. Il primo step è avere una chiara vision personale . E questa parte del lavoro si può e si deve allenare con molta cura, anzi è proprio dal lungo allenamento e preparazione sulla parte mentale che ci si incammina verso la direzione giusta
  2. Il processo chiaro (Quali sono le azioni e i processi che devo seguire?) – Ogni tipologia di attività ha un suo processo chiaro e definito. E’ importante che questo sia ben chiaro nella mente di chi deve ottenere un risultato. Dentro ad ogni processo ci sono fasi, attività, risultati intermedi, compiti e microcompiti che, con il duro allenamento, possono diventare familiari e alla portata del singolo e della squadra
  3. Il risultato (La meta intermedia o finale – Dove devo arrivare?) – E’ la conseguenza delle prime due fasi, la somma di un approccio mentale corretto e della applicazione del processo, cioè di tutte quelle azioni che ho da fare
  4. L’analisi e il correttivo (Capire che cosa ho fatto bene e che cosa possono migliorare) – Capire in modo veloce dove si è ottenuto o si è inceppato il nostro risultato è possibile solo se si ha tra le mani un copione, altrimenti si procede in modo casuale.

Ritengo che la casualità o la percezione della casualità sia uno dei peggiori insegnamenti che possiamo dare ad un atleta o ad un allievo che deve crescere.

Proviamo ora a rileggere le parole di Bielsa

Alla luce della riflessione precedente mi piace rileggere le parole di Bielsa in questo modo, cambiandole così:

“Il risultato è una conseguenza e il perché l’hai ottenuto lo trovi nel tuo approccio mentale e nel processo che ha portato al risultato stesso. Quando hai capito il perché, però non cambiare perché” sarebbe un errore pensare che per mantenere un risultato positivo si debba fare il contrario di quello che hai fatto per ottenerlo”.

Punti di forza da mantenere, non solo punti deboli da migliorare

Molte persone per migliorare si concentrano solo sui punti deboli e gli errori commessi. Questa pratica nel tempo porta le persone ad indebolirsi cadendo nel perfezionismo, vero approccio tossico con cui molti di noi devono fare i conti.

coaching

“Nel miglioramento personale è importante rafforzare prima i punti di forza e poi i punti deboli” – PM

E’ per questo che, nel 2007, ho invertito tutti i miei processi di coaching focalizzando il mio lavoro su punti di forza e non solo sullo sviluppo dei punti deboli. Per riassumere i punti salienti di questa riflessione:

  • datevi una vision e una serie di perché; vi serviranno durante i vostri duri allenamenti e vi aiuteranno a visualizzare sempre la meta;
  • cercate di comprendere sempre le azioni che portano al risultato;
  • una volta compreso il processo che ha portato al vostro risultato positivo, non cambiatelo ma rafforzatelo con disciplina;
  • concentratevi sempre prima sui vostri punti di forza e poi migliorate i vostri punti deboli: in questo modo manterrete sempre alta la vostra autostima senza cadere nel perfezionismo.

Conclusioni

Capire il processo che porta al risultato e non cambiarlo può essere un ottimo spunto formativo e pratico, sia nel contesto dello sport che in altri ambiti della vita perché vi fa concentrare sulle attività e non sul risultato; questo riduce la pressione, sviluppa la resistenza e la resilienza all’allenamento senza cercare scorciatoie; insegna a valutare il rischio di cambiare approccio una volta ottenuto un risultato positivo.

Marcelo Bielsa

Marcelo Bielsa, allenatore della nazionale dell’Uruguay qui con la divisa del club spagnolo del Siviglia

Bielsa sottolinea, infatti, che cedere il controllo del gioco può portare a compromettere il risultato. Questo concetto può essere trasferito all’ambito decisionale, incoraggiando a valutare attentamente le conseguenze di cambiamenti radicali dopo un successo.

In sintesi, sviluppare il concetto di mantenere un risultato positivo nel tempo implica incoraggiare la perseveranza, la resilienza, la gestione del rischio, il mantenimento dell’aggressività positiva e l’apprendimento continuo.

Questi principi possono essere applicati in vari contesti formativi della nostra vita per promuovere il successo a lungo termine: in una relazione sentimentale, a scuola, nella nostra vita professionale e sportiva.

P.S.

Lo sapevi che Marcelo Bielsa è soprannominato “El Loco”, il matto? Sì, è noto per il carattere eccentrico e le numerose stranezze comportamentali, che lo hanno portato ad essere soprannominato, appunto, El Loco (in italiano il matto), sebbene venga considerato come uno dei migliori allenatori sudamericani della storia e possegga numerosi estimatori in tutto il mondo; nell’arco della sua trentennale carriera si è distinto per un approccio metodico, quasi scientifico, al gioco del calcio. “Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia.” disse un giorno Erasmo da Rotterdam.

Lo sottoscrivo, in pieno. Paolo Morabito

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