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Oggi compio 58 anni e ho voluto farmi gli auguri. Buon compleanno, Paolo! In fondo non me li ero mai fatti, a pensarci bene. Sentivo di dedicare qualche pensiero alla mia vita di oggi, dopo aver scritto, in questo blog, tanto del passato e dei miei ricordi.

In questi ultimi tempi, ho preso la consapevolezza di essere un professionista amatoriale. Lo chiamerò d’ora in poi Pro-Am, per comodità di linguaggio. In questo articolo cercherò di raccontare come mi tengo in forma alla mia età, nella speranza che questa testimonianza stimoli i miei coetanei e anche i più giovani, a perseguire il top della propria energia mentale e fisica.

Il professionista amatoriale

La definizione di professionista amatoriale è nata quasi per caso, nel 2019, al termine di una partita di calcio a 7. Ho sempre giocato “contro e con” persone di tutte le età. Non ho mai voluto “arrendermi” a giocare in qualche squadra over 35, over 50 e via dicendo. Mi sembrava di finire al cimitero degli elefanti o in qualche circo al termine della carriera un po’, come un qualsiasi Buffalo Bill.

Una sera, dopo una partita avvincente mi avvicina un ragazzo, avrà avuto vent’anni o anche meno. Timidamente mi fa i complimenti e mi chiede: “Scusi ma come fa?” Io rispondo sorpreso: ” A fare che?” “A correre così. E’ stato tra i migliori in campo, anche con la palla. Mio padre ha la sua età ma sta sempre davanti alla televisione e ha una pancia così. Mi dica come fa che torno a casa e glielo dico”..

Ero imbarazzato e felice. Mentre gli stringevo la mano, gli risposi: “Alla mia età faccio una vita da professionista, anzi potrei definirmi un professionista amatoriale“. Mi guardò stupito, ridendo ci salutammo e ci avviammo verso la doccia. Sulla strada del ritorno questa definizione mi restò in testa, era proprio azzeccata. Dopo quell’episodio scrissi questo piano in 7 punti che ancora oggi rispetto con severità.

Consiglio n.1 – La motivazione

CERCA LA TUA MOTIVAZIONE. Come in tutte le cose si deve partire dal perché. Dalla testa e da quella forza mentale in cui risiede ogni piccola o grande impresa. Ti devi chiedere perché lo vuoi fare, perché vuoi mantenerti in forma. Non esiste una risposta giusta e una sbagliata. Esiste solo la risposta che senti di dare a te stesso. Se non è abbastanza potente, lascia stare.

Le risposte che io mi sono dato, in realtà sono due: la prima è che per divertirmi devo essere in grado di competere, di essere all’altezza: non mi va di fare brutte figure, quindi mi alleno; la seconda è che voglio combattere il passare del tempo. La battaglia, come sappiamo è persa in partenza ma già rallentare il passare degli anni è, per me, una vittoria.

Consiglio n.2 – Organizza la tua agenda in 4 parti

IL TEMPO E’ IMPORTANTE! Rispettarlo con disciplina lo è ancor di più. (1) L’area personale (il tempo dello stare da soli con se stessi), (2) gli affetti familiari, (3) la professione di HR manager e formatore, (4) la sfera sociale con lo sport, gli amici e il tempo libero.

Ecco le 4 parti in cui divido la mia agenda settimanale. Lo sport chiude la mia giornata dopo il lavoro, è il momento in cui resetto i precedenti impegni del giorno e pulisco la mia mente.

Consiglio n.3 – Risveglia il tuo DNA sportivo

HAI UN DNA SPORTIVO? Per divertirmi e non avere infortuni, per mantenere alte performance e combattere il passare del tempo, avevo solo una strada.

Portare la disciplina del mio corpo e della mia mente ai massimi livelli, come se non avessi 50 anni ma solo 20. Era una sfida incredibile ma sentivo di farcela.

Il Pro-Am deve possedere una mentalità sportiva. Amare lo sport e la vita sana. Questa dote non si può, secondo me, acquisire in età avanzata. Devi aver ricevuto un imprinting da giovane, è una forma di educazione, una cultura che il tuo corpo e la tua mente conservano. E’ quello che molti definiscono il DNA sportivo. Il tuo fisico e la tua mente lo memorizzano, anche se smetti per tanto tempo di praticare sport e di muoverti. Appena riprendi a fare sport, il tuo cervello capisce, lo trasferisce al fisico e lo risveglia. E io l’ho risvegliato.

Consiglio n.4 – La disciplina del riposo

L’IMPORTANZA DEL RIPOSO! La prima grande riorganizzazione di me stesso è stato invertire il ciclo sonno- veglia. Ho sempre amato la notte, ho sempre creato idee per il mio lavoro nel silenzio della notte. In sostanza, avevo una vita legata alla creatività. Non che vivessi per forza di notte ma lasciavo che le cose andassero per conto proprio. Di certo, non andavo mai a letto prima di una certa, come si suole dire.

Nel momento in cui ho deciso e mi è scattato il click ho iniziato a seguire il corso del sole. Sì, lo confesso oggi con un bel libro o un bel disco vado a letto subito dopo il crepuscolo e mi alzo con il sorgere del sole.

I miglioramenti, dopo una iniziale fatica ad abituarmi, sono stati impagabili. E’ fantastico dormire almeno otto ore per notte, alla faccia di chi dice che dopo una certa età si dorme meno!

Alzarmi riposato, lucido e godendomi l’alba, mi dà una felicità incredibile. Mi aiuta nel recupero fisico delle fatiche di allenamenti, partite e a combattere lo stress lavorativo. E’ il momento della mia meditazione giornaliera.

Consiglio n.5 – La nutrizione sportiva

CERCATI UN BUON NUTRIZIONISTA! Il riposo è fondamentale ma non basta. Ho cercato e trovato un bravo nutrizionista di cui ho già parlato in questo blog. Si chiama Raffaele Maiullari, Laurea in Dietistica e Dottore Specialista in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana.

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Raffaele Maiullari, il mio nutrizionista sportivo – Foto Instagram

Raffaele mi ha aiutato a dare ordine alle mie giornate alimentari. Soprattutto mi ha dato una cultura nell’integrazione.

Lavoro, allenamenti, impegni personali, famiglia sono fasi impegnative della giornata che necessitano di essere supportate da almeno tre pasti, due spuntini e una corretta integrazione. Le calorie che consumo sono superiori a quelle di un mio coetaneo sedentario.

Alla mia età non solo è importante essere in forma ma è necessario implementare la muscolatura perché l’età se la mangia, letteralmente. Sono molto soddisfatto dai risultati che mi aiutano a non stancarmi anche nel lavoro.

Consiglio n.6 – La preparazione atletica

CERCATI UN BUON PREPARATORE ATLETICO! Su consiglio di una cara amica, ho trovato sulla mia strada un maestro per la mia preparazione atletica. Spesso i maestri li incontriamo ma non li riusciamo a riconoscere. Matteo Mazzoni, meglio conosciuto come Coach Matteone, è il mio severo coach per la preparazione atletica, prima di calcio, ora di padel.

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Io e coach Matteone a Bologna Strenght – Castelmaggiore – Foto Elena Furlan

Per sua stessa definizione ogni giorno si alza con il desiderio di migliorare, come allenatore e come atleta, cercando di trasmettere a quanta più gente possibile la sua passione per l’attività fisica, svolta con grande impegno e onestà. Proprio come me, solo che lui è Atleta agonista CrossFit dal 2013 e di Sollevamento Pesi dal 2017, con più di 20 competizioni (tra CrossFit e pesistica) all’attivo. Da gennaio 2020 è anche Animal Flow Certified Instructor L1.

In generale, è il mio fitness coach, mi fa stare bene, mi aiuta a non infortunarmi e mi sta dando una struttura fisica che con il passare del tempo si sta trasformando, con la giusta muscolatura.

Lavora in team con Raffaele, il mio nutrizionista. Quindi sono in una bella tenaglia con loro due, ahahah.

Consiglio n.7 – I maestri sportivi

CERCATI UN BUON TECNICO o PIU’ DI UNO! Se ci fate caso, ho usato la parola maestri al plurale. Oggi nel padel non mi sono fermato ad un maestro, ne sto provando diversi. Ognuno di loro mi sta dando qualcosa di differente.

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I maestri Franco Levorato e Riccardo Sarti

C’è chi mi ha aiutato nelle posizioni in campo, chi nel rovescio, chi nella tattica, chi nel diritto. Perfino, c’è chi mi è stato utile nel mostrarmi il movimento del polso. Giovanni, Franco, Riccardo e ora Pilar sono state le mie guide nel padel.

Certo sono arrivato ad un punto in cui devo moltiplicare le mie forze per migliorare. Se volessi divertirmi a livello base, potrei anche accontentarmi. Cerco, invece, di attaccare i miei punti deboli, che sono tanti. Per crescere, devo lavorare molto di più che all’inizio.

Oggi sto seguendo un ciclo di lezioni con una maestra spagnola di nome Pilar.  Ho scoperto che l’approccio con una maestra è diverso, anche questa è una novità piacevole che sto sperimentando.

Auguri di buon compleanno, Paolo

Ora capite perché mi definisco un professionista amatoriale, un Pro-Am. Non potendo più ambire a ori olimpici o a calcare campi prestigiosi, ho mantenuto una disciplina fortissima che mi consente di essere a 58 anni in forma e ancora competitivo tra gli amatori.

I sacrifici che faccio sono incredibili ma non mi pento. Sono a posto con me stesso. A novembre ho superato la visita medica agonistica del Centro di Medicina Sportiva e di questo sono particolarmente orgoglioso.

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Con la torta a casa di mamma, (di cui chiaramente ho assaggiato una piccola porzione) – La tradizione vuole che sia una torta Pan di Spagna con crema e cioccolato e una sola candelina – Foto Paolo a Verona

Per questo motivo, in questa giornata voglio farmi tanti auguri di cuore e darmi una pacca sulla spalla, dicendomi bravo. Quando sbaglio, non faccio fatica ad ammetterlo. Invece, grazie a quello che ho fatto negli ultimi 5 anni, dopo un serio problema di salute, oggi mi sento di dire, come in un famoso film di Mel Brooks. “Si può fare, si può fare!”

Si può equilibrare la propria vita, dandosi obiettivi di vita e di lavoro, dove lo spazio per le proprie cose personali, gli affetti, la propria professione e lo sport si incastrano in un disegno unico.

Nel mio lavoro di coach questi obiettivi cerco, poi, di trasferirli ai miei clienti che sono alla ricerca di equilibrio nella gestione del proprio tempo o delle loro molteplici attività.

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