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Una parte essenziale del mio cambiamento come persona, sportivo e professionista è stata la diversa gestione del sonno. Ero sempre stato un’anima creativa, ero votato al pensiero che la notte portasse silenzio, concentrazione e spunti creativi. Con il passare degli anni ho capito che quella impostazione era un retaggio del mio periodo di studi universitario. Notti passate a studiare, vita creativa e anche divertente. Vista oggi, con il senno di poi, è una cosa che non rifarei. Questo racconto lo voglio dedicare al “Paolo di una volta”, senza rimpianti e senza nostalgie. Continua a leggere