Tempo stimato di lettura: 4 minuti

Per rinascere devi prima “morire”. Su questo tema mi ha colpito questa settimana il ritiro di Ashleigh Barty, la tennista australiana che ha annunciato il suo addio al tennis. Lo fa da numero 1 del ranking, a soli 25 anni. Un annuncio sorprendente che mi ha spinto a soffermarmi sul ciclo della rinascita per cercare di capire, insieme a voi, che cosa accade quando prendi una decisione come questa che a molti potrebbe apparire incomprensibile ma che tale forse non è.

Chi la conosce bene dichiara che la scelta di Ashleigh non è del tutto sorprendente, perché era già successo altre volte. A 18 anni, ad esempio, dopo aver vinto il torneo junior di Wimbledon appena quindicenne appese la racchetta e si dedicò al cricket. Ma durò solo un anno, prima del ritorno in campo. Segnali anticipatori o tentativi di rinascita? Cercherò di capire meglio, anche se non ho la bacchetta magica e una risposta a tutto, ci mancherebbe. Trovo stimolante aprire una discussione su questo e vi invito, se volete, a lasciarmi pareri e commenti su questa vicenda

Barty, una delle più forti della sua generazione

Classe 1996, considerata una delle tenniste più forti della sua generazione, è la settima tennista nella storia con più settimane al primo posto nel ranking mondiale e la quarta nella storia a chiudere per 3 anni consecutivi in vetta alla classifica (dopo Martina Navrátilová, Steffi Graf e Serena Williams).

Nel corso della sua carriera in singolare si è aggiudicata quindici titoli WTA, tra cui le WTA Finals 2019 e tre prove del Grande Slam: il Roland Garros 2019, il torneo di Wimbledon 2021 e l’Australian Open 2022, riportando la vittoria dei tre Slam in Australia dopo più di quaranta anni dall’ultima volta. In seguito al trionfo parigino e alla vittoria del torneo di Birmingham, il 24 giugno 2019, si è spinta fino alla prima posizione del ranking mondiale, divenendo la terza tennista australiana di sempre a riuscirci, dopo Margaret Court ed Evonne Goolagong.

Non solo singolare, però, perché Ashleigh è stata anche una ottima doppista, aggiudicandosi dodici titoli WTA, tra cui gli US Open 2018 e vanta come best ranking la quinta posizione, raggiunta il 21 maggio 2018. In doppio misto, ha conquistato la medaglia di bronzo ai giochi olimpici di Tokyo nel 2021.

L’annuncio di Ashleigh

E’ stata la stessa tennista australiana ad annunciare il ritiro, con un messaggio video pubblicato su Instagram. Guardiamolo insieme e poi proveremo a fare alcune piccole riflessioni.

Le parole di Ashleigh Barty

Ecco i passaggi della sua intervista. Ho cercato di sottolineare in neretto le parole o le frasi che mi sembrano più adatte al nostro brainstorming. in modo da poter poi trarre qualche spunto conclusivo

“Sono così felice e così pronta, e sono consapevole, dentro di me so che è la scelta giusta per me come persona.

L’ho fatto prima, ma in una maniera molto diversa. Sono così grata al tennis, che mi ha fatto realizzare tutti i miei sogni,

ma so che è arrivato il momento di appendere la racchetta al chiodo e di inseguire altri sogni.

Ci stavo pensando da tanto tempo, e ho avuto momenti molto importanti nella mia carriera. La vittoria a Wimbledon lo scorso anno ha cambiato molto come persona e come atleta. Quando si lavora così tanto per un obiettivo, e Wimbledon era il mio vero obiettivo. Ci ho pensato molto dopo Wimbledon, ne ho parlato al mio team, ma sentivo che mancava qualcosa, che non ero completamente soddisfatta. Poi è arrivata la sfida dell’Australian Open, e credo che fosse la maniera più perfetta per celebrare il meraviglioso percorso della mia carriera tennistica.

C’è stato un cambiamento di prospettiva in questa seconda parte della mia carriera. La mia felicità non dipendeva più dai risultati. Il successo, per come lo definisco io, è sapere di aver dato tutto quello che potevo dare. Sono soddisfatta, sono felice, so quanto lavoro è necessario per ottenere il meglio da noi stessi.

L’ho detto diverse volte al mio team: non ho quella voglia, quella spinta che è necessaria per continuare a superarsi sempre di volta in volta. Fisicamente non ho più niente da dare, ho dato tutto al tennis, sono felice, e questo è il mio successo. Qualcuno magari non capirà, e lo comprendo. Ma per me, Ash Barty, ci sono talmente tanti sogni che non includono il viaggiare per il mondo per giocare a tennis, rimanendo lontana dalla mia famiglia e dalla mia casa. Non smetterò mai di amare il tennis, è stato una parte fondamentale della mia vita e lo sarà sempre,

ma ora voglio godermi il prossimo capitolo della mia vita come Ash Barty la persona, e non Ash Barty l’atleta.”

Il ciclo della rinascita risiede nel cambio di scopo

“Qualcuno non capirà, e lo comprendo” ha detto Ashleigh. Si riferiva in modo profetico a quella pioggia di insulti dei soliti perditempo della tastiera? Del tipo: “Sei così ricca che te lo puoi permettere oppure vai a raccontarla a qualcun altro, sempre di soldi si tratta. Smetti e poi tornerai con un cachet ancora più ricco ecc.”. Lasciando da parte queste perdite di tempo ma che è giusto, segnalare, la prima cosa di lei che colpisce è la sua consapevolezza. Ashleigh lo dice, sono consapevole. Per lei non si tratta di stress – come spesso capita ai campioni – ma di voglia di libertà, di qualcosa di più grande.

Quello che mi piace della sua intervista è la sua calma, sembra abbia preso consapevolezza di uno scopo diverso per la sua vita. Mi affascina quando dice di aver capito che la sua felicità non dipendeva più dai risultati ma dal capire di aver fatto il massimo. Quante volte in questo blog ne abbiamo parlato: i risultati fini a se stessi non producono felicità ma pressione e stress.

“Ora voglio godermi me come persona e non come atleta” è il passaggio che suggella, secondo me, un cambio di scopo.

Rinascere a nuova vita, riscoprire un altro sé è qualcosa di straordinario. Per compiere questo passo è necessario far “morire” l’altro che ha vissuto in noi fino a quel giorno. Ed è ancora l’eterno gioco dell’uscita dalla zona di comfort a quella di stress, per mirare all’obiettivo di una nuova zona di crescita personale.

Che sia questo o un altro il destino di Barty, è presto per dirlo. Oggi, semplicemente, Ashleigh ha un nuovo scopo ed è rinata a nuova vita, a soli 25 anni.

Contenuti correlati

Leggi gli altri racconti de La pillola sportiva della settimana. (Clicca qui).

Leggi Zona di comfort addio, torno principiante. (Clicca qui).

Leggi La sconfitta è utile per apprendere. (Clicca qui).

Protected by Copyscape