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In molti articoli di questo blog, in particolare ne La sconfitta è utile per apprendere, mi sono già occupato di analizzare, sotto il profilo umano e formativo, le fasi e le reazioni emotive che la sconfitta può arrecare alla mentalità dello sportivo e del professionista. Ho fatto anche molti riferimenti alla nostra vita di tutti i giorni e a come il ciclo sconfitta/vittoria possa essere comparato con il quotidiano vivere di ognuno di noi.

La citazione del titolo è di Jorge Luis Borges, poeta e filosofo argentino, uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo. Non è un mistero che sia una delle frasi che amo di più. In questo nuovo articolo desidero approfondire ancora questi temi, ripartendo sia da Borges che dal messaggio contenuto in una famosa citazione di Nelson Mandela: “Nella vita o si vince o si impara”. 

Grazie a Lorenzo Cazzaniga che mi ha davvero ispirato per questo articolo.

Il culto della competizione

Nell’antica Grecia si esaltavano gli sforzi di un atleta nelle gare che erano denominate “Agon” ad indicare la gara, la sfida e a contesa. Non a caso il termine agonia proviene proprio dalla parola Agon e sta ad indicare “l’ultima lotta della vita con la morte, caratterizzata da un progressivo affievolimento delle funzioni vitali”. Il parallelo tra sport, vita e morte è davvero profondo.

Il grande lavoro su sé stessi

Un’altra citazione che mi ha molto colpito è quella di Carlos Daniel Serrano, nuotatore paraolimpico colombiano, vincitore di una medaglia d’oro, d’argento e di bronzo alle Olimpiadi di Rio del 2016. “Negli allenamenti si vincono medaglie, nelle gare si raccolgono”.

allenamento

Allenamento Paolo – Foto Lorenzo Orlandini

Il grande lavoro quotidiano su sé stessi è il segreto per competere nell’Agon dello sport, facendo sacrifici e preparandosi con dedizione. L’obiettivo è migliorarsi sempre.

Il talento senza sforzo non è nulla

Tutto il progetto de La mentalità sportiva ruota intorno al talento. Che cos’è il talento senza sforzo e sacrificio? E’ un fiore che appassisce in poco tempo… Nell’articolo Il talento da solo non basta per realizzarsi (Clicca qui) avevo scritto che anche grandi geni della musica, del teatro, dell’arte, dello sport, non sarebbero diventati tali se non avessero studiato la loro materia fin da piccoli.

In qualunque realtà o situazione sociale nasciamo, alla fine siamo noi gli artefici del nostro destino. Come? Gestendo bene quel patrimonio di skills che l’ambiente ci ha trasferito nei primi 6-7 anni attraverso il nostro costante impegno a tenerle allenate, gestirle, migliorarle sia che si tratti di talenti sia che si tratti  di freni autolimitanti.

La vittoria  e la sconfitta

La vittoria ci piace perché vediamo premiate le nostre difficoltà e i nostri sacrifici. Dobbiamo essere onesti: non ci piace vincere facile, non c’è gusto. Questo è il motivo per cui, anche a livello

sacrifici

Con Coach Matteo Mazzoni – Foto Elena Furlan

amatoriale, creiamo sfide impossibili o ci piace schierarci spesso con il più debole. L’eventuale vittoria in quel caso sarà ancora più bella.

Non vincono sempre i più capaci bensì quelli che sanno usare meglio le proprie doti e sono più consapevoli dei propri limiti.

Questa consapevolezza viene dalle lunghe sedute di allenamento, certo ma anche dalla capacità di analizzare, correggere, migliorarsi dell’atleta o del professionista di qualsiasi campo.

La sconfitta fa parte del gioco della vita, per ogni essere umano. Gli errori sono compresi nel percorso. La differenza la fa proprio, secondo me, questa consapevolezza. Dobbiamo capire che si vince o si perde ma saper individuare gli errori sempre anche in caso di vittoria è il segreto per essere sempre motivati.

Vincere due volte

In sostanza dovremmo dare alla competizione una sana e corretta interpretazione. la citazione di Nelson Mandela è proprio ideale per aiutarmi a spiegare questo principio: “Nella vita si vince o si impara”.

Io aggiungo che si impara anche quando si vince. Andiamo oltre, pensate al concetto di “doppio risultato”. Vinco una coppa e imparo perché ho vinto. Perdo una coppa e imparo le cause della sconfitta per vincere la volta successiva.

Assorbire le chiavi del successo è la migliore garanzia di continuità dello stesso.

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