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Ciao a tutti,

Sofia Goggia è la protagonista della mia pillola sportiva della settimana. Come l’Araba Fenice, l’uccello mitologico che rinasce dalle proprie ceneri dopo la morte, anche questa volta l’atleta azzurra è riuscita nell’impresa di partecipare e vincere dopo l’ennesimo infortunio subito in carriera.

Per questo motivo la scelgo come simbolo della resilienza, la capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, coltivando con determinazione le risorse che si trovano dentro di noi.

Gli infortuni e i successi di Sofia Goggia

Per comprendere l’incredibile sequenza di infortuni e rinascite di Sofia, scorro l’elenco dei gravi stop che ha subito, affiancandoli ai più significativi successi della sua carriera. A questi risultati incredibili vanno aggiunti 39 podi con 17 vittorie (12 in discesa libera, 5 in Supergigante), 15 secondi posti, 7 terzi posti.

Sofia Goggia

Sofia Goggia in azione a Sestriere, Italia -19 Gennaio 2020

  • 2009 – Legamento crociato ginocchio destro
  • 2011 – Legamento crociato ginocchio destro
  • 2012 – Legamento collaterale e piatto tibiale destro
  • 2013 – Legamento crociato ginocchio sinistro
  • 2015 – Cisti ginocchio sinistro, Medaglia di Bronzo ai Mondiali di slalom gigante a Sankt Moritz 2017
  • 2018 – Malleolo destro – Medaglia d’oro discesa libera Olimpiadi Pyeongchang 2018, Vincitrice Coppa del Mondo di discesa libera, Medaglia d’Argento ai Mondiali di Are, 3^ classificata in Coppa del Mondo 2017
  • 2020 – Frattura braccio sinistro
  • 2021 – Piatto tibiale destro – Vincitrice Coppa del Mondo di discesa libera 2021
  • 2022 – Lesione parziale legamento crociato ginocchio sinistro – Medaglia d’argento discesa libera Beijing 2022
  • 2022 – Microfrattura perone – Medaglia d’argento discesa libera Beijing 2022

L’ultimo clamoroso recupero

Non sono ancora passate 24 ore dalla lesione parziale del legamento crociato del ginocchio sinistro con microfrattura al perone, che la campionessa bergamasca si è messa subito in riabilitazione. Sui suoi social ha scritto: “Se questo è il piano che Dio ha per me, altro non posso fare che spalancare le braccia, accoglierlo e accettarlo”.  Si è infilata nel Fisiocenter Multimedica di Mantova, il centro nel quale si è sempre curata dall’età di 17 anni.

E’ il nono importante infortunio della sua carriera, ci vuole allenamento, in questo caso anche e soprattutto mentale. Mancano 23 giorni alle gare, non c’è un minuto da perdere.

In attesa di iniziare il lavoro in acqua, l’obiettivo è stato quello di drenare e sgonfiare il ginocchio leso con la tecnologia e i macchinari a disposizione, poi la tabella di marcia con esercizi a basso da svolgere in piscina. Una corsa contro il tempo per ridurre i tempi di recupero. Il resto è cronaca e lo conoscete tutti.

Poi la rinuncia al SuperG in programma l’11 Febbraio in Cina, per provare a dare tutto nella discesa libera del 15 febbraio, giorno in cui ha conquistato un meraviglioso argento alle Olimpiadi di Beijing 2022.

Sofia Goggia

Sofia Goggia Medaglia d’Argento Olimpiadi Beijing 2022 – Foto Copyright La Repubblica

Essere Sofia Goggia nel nostro quotidiano

Come ha scritto Mauro Berruto, ex CT della nazionale di pallavolo maschile, nel bellissimo articolo sul Foglio del 19 Febbraio 2022 “Dentro la spaventosa testa di Sofia Goggia” ….Qualità fisiche e muscolari? Certo. Tecnica e talento fuori media? Sicuramente sì, ma il segreto non è lì. Il segreto di quel capolavoro è in una spaventosa mentalità che si è tradotto nella volontà di fare tutto ciò che era umanamente possibile per raggiungere un obiettivo, con l’atteggiamento giusto.”

Proprio così, la mentalità di essere allenata agli infortuni come alle vittorie, quella forza che in pochi secondi ti dice che non c’è un minuto da perdere se vuoi vincere una medaglia tra 23 giorni alle Olimpiadi…

Dai campioni dello sport come Sofia dobbiamo prendere gli insegnamenti e rapportarli al nostro quotidiano, per raggiungere i nostri piccoli obiettivi che, tanto piccoli, poi non sono. Un esame, un colloquio di lavoro, un appuntamento decisivo con un cliente, fare il nostro dovere al meglio. Che differenza c’è? Sono queste le nostre medaglie quotidiane: le azioni per arrivarci sono, come nel caso di un atleta, frutto di resilienza, determinazione, cura del tempo, ostinata e ossessiva ricerca della perfezione.

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