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Una serata dedicata alla gestione del nostro tempo

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Ciao a tutti,

parlando di tempo e rispetto, giovedì 23 febbraio alle ore 21.00 tornerò in diretta sui canali social Facebook e YouTube di Family Academy per un’altra iniziativa a carattere informativo e divulgativo, assolutamente gratuita (Registrati a fine articolo nei contenuti correlati!).

In questa serata mi soffermerò su un tema importante come la gestione del nostro tempo. Il taglio che vorrei dare non è tanto tecnico, visto che l’argomento è stato trattato in tutte le salse ma personale e intimistico.

“Gestire il nostro tempo significa rispettare noi stessi e gli altri”, questo è il titolo che ho scelto. Parleremo, certamente, di come migliorare la nostra organizzazione quotidiana ma anche di come, questa mancata organizzazione, condizioni la nostra personalità e incida nel rapporto con gli altri, proprio per la mancanza di rispetto dovuto a ritardi e inefficienze nella gestione del nostro tempo.

Spero di vedervi numerosi e partecipativi, come sempre. Grazie a Paola Acquisti per le bellissime serate di Family Academy che sono occasione di confronto e di stimolo per la nostra crescita. Si riparte insieme in questo 2023!

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A 58 anni mi tengo in forma così!

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Oggi compio 58 anni e ho voluto farmi gli auguri. Buon compleanno, Paolo! In fondo non me li ero mai fatti, a pensarci bene. Sentivo di dedicare qualche pensiero alla mia vita di oggi, dopo aver scritto, in questo blog, tanto del passato e dei miei ricordi.

In questi ultimi tempi, ho preso la consapevolezza di essere un professionista amatoriale. Lo chiamerò d’ora in poi Pro-Am, per comodità di linguaggio. In questo articolo cercherò di raccontare come mi tengo in forma alla mia età, nella speranza che questa testimonianza stimoli i miei coetanei e anche i più giovani, a perseguire il top della propria energia mentale e fisica. Continua a leggere

1° Torneo City Padel Bologna – La mentalità sportiva per l’Alzheimer

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In questi giorni sto curando l’organizzazione del 1° Torneo City Padel Bologna, a favore di Giovani nel Tempo. Dopo il bel successo del Torneo di Padel Real Estate, organizzato a fine maggio 2022 con gli amici di Immobiliare San Pietro per Bimbo Tu, riservato al mondo immobiliare, ora mi aspetta una nuova sfida per il mese di settembre, mese mondiale Alzheimer.

Da tempo con i soci Nicolò Consolini, Franco Levorato di City Padel e il maestro Riccardo Sarti, volevamo organizzare un grande evento presso City Padel Bologna, uno degli impianti sportivi di padel più belli della nostra città: ne parlavamo da mesi e ora, giorno dopo giorno, tutto questo sta diventando realtà.

Il 24 e il 25 settembre 2022 si svolgerà un torneo maschile e uno femminile di padel, per sostenere una giusta causa e festeggiare City Padel tutti insieme. Sarà un torneo con un fine benefico, dove divertimento e aiuto per gli altri si fondono in un progetto unico. Vado a raccontarvi tutto qui di seguito. Continua a leggere

Dai sfidiamoci a muretto! Il gioco come addestramento

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“Dai Paolo, scendi! Ti sfido a muretto! Chi perde porta la borsa all’altro per una settimana al campo!”

La voce di Bruno si sentiva dalla strada. E così nei pomeriggi del dopo scuola, per ore ci sfidavamo a muretto, ogni volta trovando un premio, un pegno o un obiettivo da raggiungere.

In questo articolo, che è un viaggio tra i miei ricordi di infanzia, la mia istantanea del passato si sofferma oggi sul gioco del muretto o battimuro, sulle ore passate a giocare e ad addestrarsi, senza sapere di farlo.

E fu così che un giorno, ci ritrovammo con i piedi sensibili e delicati, forgiati da ore e ore di palle tirate contro un muro. Crescendo e praticando altri sport, ho parlato con colleghi, maestri e coach: la mia convinzione è stata confermata. Il gioco è il miglior veicolo di addestramento possibile e coloro che si sono scoperti, da grandi, ad avere piedi, braccia, mani sensibili e tocchi vellutati, hanno avuto un denominatore comune: le ore passate a tirare una palla contro un muro, con i piedi, con le mani o con una racchetta. Continua a leggere

Lo sport è il mio stile di vita e di lavoro

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Lo sport come metafora di vita personale e professionale. Dal giorno dell’uscita di questo blog, amici e clienti mi hanno chiesto se fossi impazzito o se volessi diventare influencer cosa che francamente non mi interessa. Le fotografie dei miei allenamenti, delle corse, delle partite di padel o calcio hanno mostrato un’immagine di me diversa da quella conosciuta fino a quel momento.

Il taglio intimo e confidenziale con cui mi sono proposto in pubblico era diverso, cambiato, quasi spiazzante rispetto all’immagine che avevo dato di me fino a quel momento. Continua a leggere

Dentro e fuori le mura in bicicletta

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Sto recuperando dal mio infortunio e mordo il freno per tornare a giocare a padel. Oramai sono fermo da 10 giorni. Seguo una tabella da pensionato ma capisco che è giusto modulare abitudini alimentari e atletiche. I progressi mi incoraggiano, mi illudo di essere quasi pronto: d’altronde è il primo infortunio che subisco e sto facendo una nuova esperienza.

Frenato dai medici e dal coach, devo cambiare i miei programmi e per una serie di circostanze, anche casuali, mi sono ritrovato a riscoprire uno dei miei viaggi ignoranti preferiti: il city biking o MTB (mountain bike) city biking, il viaggio in bicicletta attraverso la città, le sue bellezze, i monumenti e l’osservazione del genere umano visto dalle due ruote.

Questo racconto è dedicato a tutti coloro che amano la bicicletta, i centri storici, le piste ciclabili e… i “viaggetti ignoranti”, quelli che non programmi, che organizzi all’ultimo momento ma che ti danno emozioni inattese. Continua a leggere

Vito Melito, il mio maestro di corsa

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Il mio incontro con il maestro Vito Melito, leggenda del podismo italiano e della Cento KM del Passatore, avvenne il 20 dicembre 2018 nel periodo in cui stavo cercando di tornare ad una vita normale, dopo l’ictus che mi aveva colpito nell’aprile del 2017. Leggi qui.

Solo pochi mesi dopo il nostro incontro, il 28 Giugno del 2019, Vito se ne andò per sempre, colpito proprio da un ictus improvviso che non gli lasciò scampo. Ci siamo frequentati per poco tempo ma è stato, senza dubbio, il mio maestro di corsa e di vita.

Non conta la durata di un rapporto, conta la nostra capacità di cogliere al volo gli insegnamenti dei maestri che incontriamo.

Vito = Etim. Colui che ha vita Continua a leggere

Correre a San Luca è una regola – Secondo e ultimo tempo

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(Continua) Verso la Basilica di San Luca. Mi trovo alla curva delle Orfanelle. E’ qui che il fisico chiede la prima verifica. Sia chiaro che questo punto difficile della salita chiede il conto ad un amatore, ad un principiante, ad un ibrido come me. Se sei un runner, allenato solo alla corsa, vai su che è un piacere. Vito Melito mi diceva che un professionista può percorrere la distanza di due chilometri, in salita dal Meloncello alla Basilica, in meno di quattro minuti.

A me che, sono a metà del percorso, sembra manchi un mese all’arrivo. Eppure non mollo, devo tenere il ritmo giusto ascoltando il mio corpo.

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Correre a San Luca è una regola – Primo tempo

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A fatica raggiungo il posto auto, raccatto tutto il raccattabile dall’abitacolo e mi fiondo in ascensore con la borsa da lavoro che oggi mi sembra più pesante del solito. Un unico pensiero: salire a San Luca, correre, isolarmi, pensare o non pensare, nutrirmi di paesaggi mentre le mie gambe girano. E rinascere a nuova vita per il giorno dopo. Sì, perché correre a San Luca per me è una regola (Cit. Luca Carboni, Bologna è una regola).

Ore 19.00 di un giorno qualunque di settembre particolarmente duro. Sono uscito davvero steso dal mio ruolo HR, come mi capita spesso. Parlare con tante persone ogni giorno, in one to one, significa entrare nella vita di ognuno. Problemi personali, conflitti, situazioni sentimentali in crisi, rapporti controversi in famiglia, tutto quello che può demotivare sul lavoro esce dal corpo della risorsa e finisce nel mio, con un transfert immediato. Ho scelto questo, mi piace, mi emoziona, mi consuma. Continua a leggere

Il viaggiatore ignorante

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Mi definisco un viaggiatore ignorante. All’improvviso mi muovo e, spinto dall’istinto, mi dirigo verso mete apparentemente banali ma che risultano essere poi spesso sorprendenti. Faccio un lavoro, HR Manager e formatore, che mi porta ogni giorno, da quasi trent’anni, a parlare con persone diverse, ad entrare nella vita degli altri, con un grande dispendio di energie.

Per un periodo ho pagato un prezzo alto a questo transfert, poi ho imparato a gestirlo e a staccare. Come? Ritagliandomi spazi che chiamo sportivi, atletici ma anche meditativi. La natura, i funghi, i silenzi interminabili dove sono solo con me stesso e con i rumori del bosco.

Era il 12 luglio 2017 quando questo articolo uscì nel mio piccolo gruppo Facebook In Viaggio senza aereo, un piccolo gruppo di slow tourism (ancora esistente: per richiedere l’iscrizione cliccate qui). Avevo da poco intrapreso la mia riabilitazione post malattia (Leggi qui). Mi ero trasferito sugli Appennini ed ero curioso di scoprire il territorio circostante.  L’ho ripreso e l’ho riadattato, inserendolo come primo articolo nella nuova categoria di post che si chiamerà Storie di un viaggiatore ignorante. Descrive molto bene il senso del viaggio e la mia filosofia verso la scoperta del nuovo e del bello a due passi da casa.

“Il vero viaggiatore è ignorante. Il turista è informato, molto informato. Lo scopo, il fine sono diversi e opposti. Il viaggiatore si lascia trasportare dalla voglia di conoscere, capire e si esalta nell’imprevisto, il turista si arrabbia nell’imprevisto.
Questo è il racconto che meglio rappresenta il mio spirito nel viaggio: la casualità.

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