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Sono le 4.00. La mia sveglia suona. Tutto intorno a me è silenzio e io sono già sveglio da qualche minuto. In occasione di queste uscite, la sera prima non è mai facile prendere sonno, una strana eccitazione mista a concentrazione mi prende. Questa volta invece è andata meglio. Ho dormito come un bimbo e all’ora prevista ho già messo alle spalle qualche ora di buon riposo. I boschi mi aspettano.

Mi sono alzato alle 4.00 per essere sul posto alle 5.40 circa (dipende dalla stagione, però!), alle prime luci del giorno, calcolando sia il tempo di preparazione e il tragitto. Raccolgo le cose preparate la sera prima e che si trovano all’ingresso di casa, pronte ad essere caricate in auto. Si parte, finalmente.

La partenza

Quando mi tiro dietro la porta, in casa dormono tutti. Mi sento felice, oserei dire libero. Il silenzio mi fa credere che tutto sia possibile, sono solo con me stesso, tutto ciò è impagabile e difficile da spiegare. Questa sensazione si rafforza quando esco all’aperto, sono nel cortile di casa e mentre carico la macchina, ho già resettato tutto.

E’ ancora buio, le strade sono deserte e, volutamente, tengo i finestrini dell’auto abbassati per sentire il fresco della notte sul viso. Un po’ di buona musica, possibilmente “easy listening”, completa il godimento.

Il viaggio

Prendo direzione Casalecchio di Reno, lo snodo che mi consente di scegliere verso quale versante della montagna dirigermi. Il paesaggio, man mano che salgo cambia. Il buio lascia posto ad una lucina soffusa che annuncia il giorno ma non è ancora tempo. Incrocio altre auto di cercatori di funghi, cacciatori, contadini che si dirigono, come me, verso i boschi. La prova? La sosta al bar per un caffè caldo. Lungo la strada, infatti, si accendono le prime luci. Panettieri, tabaccai, edicolanti e, appunto, qualche bar. Ci fermiamo tutti, oramai le facce sono conosciute.

Quanto mi piace questa sosta, l’aria fuori è frizzante; gli odori delle prime paste e del pane caldo sono un tuffo al cuore che rimanda ai ricordi di infanzia di cui vi ho parlato nella prima parte di questa storia.

Vado a meta nei boschi

All’alba osservo i cambiamenti di colore nel cielo, soprattutto a oriente è il crepuscolo mattutino, il fenomeno che precede il sorgere del sole. E’ l’ora in cui ho fatto gli incontri più belli e sorprendenti della mia vita. Caprioli, daini, cervi, cinghiali. Non di rado mi sono fermato con l’auto a guardare questo spettacolo della natura con animali incredibili fuori dal mio finestrino.

Montesole

Parco Regionale Storico di Montesole – Crepuscolo Mattutino – Foto Paolo Morabito 22 Maggio 2021

E’ l’ora del giorno in cui tutto prende forma lentamente, il silenzio è ancora tanto ma sento che c’è vita intorno a me ed aumento il mio livello di attenzione. Fermo l’auto, parcheggio sul ciglio della strada. Scendo e mi godo ogni cosa mentre sgranchisco le gambe. Sono stato puntuale, la tabella di marcia è stata rispettata. Oramai è quasi giorno ed inizio a vedere piuttosto bene dove metto i piedi.

I funghi, un magnifico pretesto

Boschi di castagni, lecci, carpini, faggi. Altezze e luoghi diversi. Spesso durante la stessa giornata, in base anche ai ritrovamenti, mi sposto in boschi diversi. Ho preparato dalla sera prima una sorta di road map dei posti da visitare. Sono quelli che negli anni mi hanno dato soddisfazione, in termini di ritrovamenti ma non ho una regola davvero precisa, direi che ho delle linee guida che cerco di rispettare.

Boletus

Boletus – Foto Paolo Morabito – 1 Ottobre 2022

Dipende da loro, dipende dai funghi. Sono loro che trovano me e non viceversa. Credo di amarli perché ogni volta mi sorprendono con nascite inaspettate, nei luoghi più strani.

Sono silenziosi, non disturbano, non fanno rumore e sono spesso eleganti. Sono sincero, li cerco anche per la cucina. Ci sono cercatori che non mangiano funghi, amano solo trovarli. Come esistono cacciatori che non mangiano cacciagione o pescatori che non assaggiano pesce.

(PS. Fate sempre controllare i funghi da una unità micologica della vostra Asl, è un passaggio obbligato per evitare danni alla salute che possono essere anche mortali).

Io amo tutti i piatti della cucina a base di funghi in particolare, il risotto con i funghi porcini, una delle specialità che adoro cucinare.

Il viaggio mi regala il vero benessere

E quindi, quando il cesto si riempie, è festa ma se non dovesse succedere nessun dramma. Il viaggio è il vero benessere. Una giornata all’aperto, il moto, il recupero mentale nel fisico e nella testa, in particolare, sono i risultati impagabili e garantiti.

risotto

Risotto ai funghi porcini – Foto Paolo Morabito 22 Ottobre 2022

Se la giornata finisce con un risotto ai funghi, (rigorosamente di qualità Carnaroli), ho raggiunto l’apice. Dai boschi alla tavola il profumo è fantastico. Regalate al vostro spirito momenti di meditazione come questi, sono una rinascita per la mente e per il corpo. Ve lo consiglio per costruire una mentalità sportiva che diventi uno stile di vita abituale. La stagione è già ricominciata e tra una settimana riparto!

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