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Ora che è tornato il freddo e fuori piove, in questo sabato mattina di maggio, mi ritrovo solo a guardare fuori dalla finestra di casa. Il ricordo dei tanti viaggi fatti da maggio a settembre su e giù per i miei amati Appennini Bolognesi mi assale. Quanta bellezza, che formidabile recupero di energie, quante idee, anche lavorative, nate di fronte allo spettacolo della natura, nel silenzio dei boschi e delle foreste appenniniche!

Nella mia agenda personale non può mai mancare un momento di meditazione personale. Da anni mi prendo il tempo di fare relax e recupero energie tra le foreste e i boschi italiani, in particolare quelli vicino alla mia città, Bologna. Senza dimenticare le mie passioni, i miei hobbies, come quello di ricercare funghi per un buon risotto da cucinare al rientro a casa.

In questo racconto, spero di trasferirvi almeno una piccola parte delle infinite emozioni che provo ogni volta che decido di partire. Da solo, per cercare un po’ me stesso e farmi trovare dai miei amati funghi….perché diciamolo, senza anticipare nulla, sono loro che trovano me e non viceversa…

I preparativi

Uno dei miei primi maestri diceva che nei nostri hobbies troviamo la pura motivazione. Facciamo sacrifici, spendiamo soldi, ci affatichiamo, perdiamo sonno, ci alziamo presto la mattina per andare a pesca o in bicicletta, per esempio, senza sentire la fatica che invece ci assale se facciamo un lavoro che non amiamo.

Per mia fortuna o capacità, faccio un lavoro che amo e che sintetizza le mie passioni come ho raccontato nelle pagine e in altri articoli di questo blog (Leggi qui).

Il mio viaggio verso la montagna inizia, dunque, molte ore prima, a volte giorni prima. E’ forse la parte più bella, quella dell’attesa, dell’immaginazione, della proiezione del domani.

E’ sera, quando inizio a preparare tutto quello che mi serve per la partenza.

Il meteo nei ricordi

Ero piccolo, quando papà e il resto della famiglia si preparavano alla trasferta in montagna. La sera a cena eravamo tutti insieme davanti alla televisione. L’immancabile bollettino meteo della prima rete nazionale televisiva (non esistevano App o televisioni private!) ci trovava a tavola per ascoltare il colonnello dell’aeronautica Bernacca. Quanta magia, quanta passione e quanto mistero!

Solo la voce del colonnello ci avrebbe profetizzato il meteo del giorno dopo. Che tempo avremmo trovato tra i boschi? Ci sarebbe stata pioggia? Le condizioni climatiche per la nascita dei porcini sarebbero state confermate? Da giorni mio cugino ci aggiornava su passaparola e sulle voci che provenivano dalla montagna, in particolare dai vecchi “fungaioli”. Voci che andavano prese con le pinze perché tendevano spesso a depistare per non creare calca e tenere lontani cercatori interessati non del posto. Quindi diritti per la nostra strada.

Oggi come da bambino

Quarantacinque anni dopo come allora. Lo sguardo attento alla App la sera prima è un rito che non è mai tramontato. Da questo dipende la preparazione dei materiali per il viaggio nei boschi che, appunto, avviene la sera prima. Cena e preparativi. Ecco un breve elenco delle cose che non possono mai mancare per il mio viaggio in montagna:

  1. bastone per equilibrio e difesa;
  2. bottiglie d’acqua e cibo pratico e funzionale (spesso barrette proteiche)
  3. fischietto (per tenere lontani eventuali animali in caso di incontri indesiderati);
  4. cambio biancheria;
  5. scarponi da trekking che non indosso subito ma solo dopo il mio arrivo sul posto;
  6. coltello multiuso per ogni evenienza e per la pulizia degli eventuali ritrovamenti fungini;
  7. cestino per i funghi: fondamentale che sia adatto allo scopo, capiente, meglio in vimini e aperto sotto per la dispersione delle spore dei funghi necessarie alla ricrescita e alla riproduzione
  8. giacca a vento o capo impermeabile, compresi pantaloni tecnici con mille tasche;
  9. occhiali da sole, da vista, da vicino e da lontano.
  10. caricabatterie cellulare di riserva
  11. Kit di pronto soccorso;
  12. Torcia o lampada frontale ecc.
cestino

Cestino e bastone immancabili per l’uscita del giorno dopo. Foto Paolo Morabito 8 Ottobre 2022

Alle 21.30 al massimo si va a letto, l’ora della sveglia la decide l’alzar del sole a seconda della stagione, in alcuni momenti dell’anno si deve arrivare sul posto quando è ancora buio perché la concorrenza è davvero tanta. Meglio andarci con un amico o compagno di viaggio, se possibile.

L’equipaggiamento per i boschi

L’obiettivo della sera prima è, dunque, non lasciare nulla al caso. Tutto deve essere pronto, anche il pieno di benzina e il controllo dell’auto devono essere completati dal giorno prima. Andare a letto per dormire almeno 7 ore, sereno senza ansie dovute a cose non fatte. Il divertimento del giorno dopo è assicurato da un perfetto allenamento e da una perfetta preparazione del giorno prima.

alba nei boschi

Lo spettacolo meraviglioso dell’alba – Lizzano in Belvedere – Bologna Foto Paolo Morabito 03/09/2022

Riprendendo una famosa frase di Robert Baden-Powell, il mitico fondatore del movimento scout, ricordo sempre che “Non esiste buono e cattivo tempo ma solo buono e cattivo equipaggiamento”

Dunque tutto sembra essere pronto, vado a letto con una certa adrenalina. Una buona tisana e qualche esercizio di stretching prima di andare a letto, mi aiuteranno a bruciare i tempi di attesa.

Vorrei che fosse già mattino ma questa è un’altra storia e ve la racconto nella seconda e ultima parte.

– continua

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