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Quali competenze umane sono necessarie per costruirsi un profilo da professionista del settore immobiliare? A questa ed altre domande cercherò di rispondere nella prima giornata del percorso “Progetto giovani talenti per la carriera immobiliare” che inizia mercoledì 9 Novembre 2022.

L’iniziativa, che ha durata di sei settimane fino al 14 dicembre 2022, è costruita con il fine di far scoprire la bellezza di questa professione, uscire dai luoghi comuni che la circondano, e, chissà, porre le basi per una carriera in uno dei ruoli del settore immobiliare per alcuni ragazzi del nostro territorio.

Il progetto nasce dalla Scuola di Formazione del Gruppo Societario San Pietro, di cui sono Responsabile Temporary Manager. Il Gruppo, da oltre 30 anni punto di riferimento nel territorio di Bologna e provincia, ha organizzato in collaborazione con FaLab, l’Hub dell’Innovazione e dell’Inclusione dell’Unione Reno Galliera, gestito da Ethic Solution e dedicato alla formazione e all’interazione tra imprese, startup, aspiranti imprenditori e imprenditrici, coworkers, enti del terzo settore e cittadini, un percorso formativo gratuito per giovani in età compresa fra i 19 e 26 anni del territorio di Bologna e Ferrara, e provincia.

In questo articolo anticipo alcune delle tematiche della prima giornata del 9 Novembre 2022, proprio quella in cui io scenderò in campo, per dare il via con i ragazzi ad un confronto davvero stimolante.

Nuove competenze umane contro i robots

Un robot rimpiazzerà il 47% del lavoro umano? Così dice uno studio della Oxford University (Frey e Osborne – The Future of Employment, Il futuro dell’occupazione) pubblicato nel 2013.
Entro alcuni decenni, il 47% del lavoro sarà automatizzato: le categorie e le professioni più a rischio? Agenti immobiliari, segretarie, operai, giovani avvocati, assistenti ospedalieri, domestici. In tutto o in parte, saranno sostituiti da macchine automatiche, cambiamento già in atto in molti paesi del mondo.

Sono passati quasi 10 anni e quelle previsioni sono mutate, non nella percentuale, rimasta invariata ma nella tempistica: l’automazione è avanzata più veloce di quanto si potesse immaginare.
Sul sito willrobotstakemyjob.com, basato sui presupposti della ricerca di Frey e Osborne, un algoritmo calcola, in base al ruolo, quante probabilità ha una persona di essere rimpiazzata da un automa nella propria mansione.
A seguire un esempio. Abbiamo inserito nel motore di ricerca del sito una professione a caso – agente immobiliare – e poi eseguito la procedura richiesta, in 4 semplici passaggi:

  1. Accedi al sito;
  2. Inserisci in home page la tua professione;
  3. Attendi la risposta in percentuale;
  4. Valuta tutti i report integrativi.

La panoramica del sondaggio

In pochi istanti, un algoritmo ha calcolato la percentuale: se la percentuale è vicina al cento per cento possiamo considerare la professione a rischio di completa estinzione, è solo questione di tempo.
In uno degli esempi riportati, l’agente immobiliare riporta un punteggio di 68%.

competenze umane

Panoramica sondaggio Foto 1

Il sito ci indica che nella voce agente immobiliare sono da ricomprendere le professioni che includono “affittare, comprare, o vendere la proprietà per i clienti. Mansioni che comprendono anche lo studio e la progettazione a clienti, tramite accompagnamento dei clienti al luogo da visitare; mansioni di discussione delle condizioni di vendita, compresa la preparazione dei contratti del bene immobile. Infine gli agenti che rappresentano l’acquirente”.

Il rischio automazione e le competenze umane

Insomma, un quadro davvero dettagliato: una serie di indicatori da prendere in seria considerazione, quantomeno da non sottovalutare.
Approfondiamo l’esempio agente immobiliare con una serie di parametri: nel primo quali mansioni attrarranno i robots?

competenze umane

Rischio automazione – Foto 2

La risposta è che i robots stanno già occupando una fetta sempre più consistente delle mansioni di agente immobiliare – “Robots are watching” – in particolare quelle di analisi e ricerca nonché di supervisione.

Il secondo parametro è, forse, il più inquietante per chi svolge questa professione: entro il 2030 è prevista una crescita del solo 4,1% della professione di agente immobiliare; una mazzata per chi spera di tornare ai fasti degli anni ’80 e ’90, a questo punto definitivamente estinti.

Gli altri parametri riguardano dati del mercato che in questo articolo sono meno funzionali al discorso in oggetto, quali il guadagno medio della professione e il numero di persone interessate dalla ricerca.

La realtà ha superato il sito

La realtà ha già superato il sito willrobotstakemyjob.com. In America e Cina sono nati i primi Fast food completamente automatizzati. In Italia non del tutto: se entriamo, però, nel McDonald di via Stalingrado a Bologna siamo accolti da ben cinque macchine raccogli-ordini che prima non c’erano. Al Casello di Casalecchio di Reno resistevano, come eroi, gli ultimi due casellanti umani: da tempo sono stati sostituiti da due caselli elettronici. Il tempo di smaltire qualche ostacolo sindacale e non ce ne saranno più in tutta la rete autostradale italiana.
I dati raccolti sembrano confermare che i robots stanno velocemente avanzando nelle mansioni, soprattutto esecutive. Per questo tutte quelle attività di routine, ripetitività e prevedibilità del lavoro sono entrate nell’orbita delle macchine e dei software.

Provate ad inserire “segretaria di studio legale, segretaria amministrativa o assistente di ufficio” nell’indice del sito: 98%, praticamente a scadenza di estinzione.
Quanti impiegati di banca sono stati sostituiti dall’Internet Home banking e da altri servizi bancari online? Quante filiali di banca stanno chiudendo?

Il futuro umano è nello sviluppo di nuove competenze

Se prima l’uomo faceva il lavoro delle macchine e se le macchine, ora, stanno occupando mansioni esecutive, l’uomo, secondo me, avrebbe necessità di smarcarsi; migliorare le proprie soft skills, le competenze umane, qualità che le macchine non potranno mai prendere in mano.

Nella mia attività di profiler, che fornisce pareri e consulenze sui profili richiesti per la ricerca di talenti, ho più volte confermato che le competenze da sviluppare sono quelle dell’Intelligenza Emotiva, proprio perché le macchine non hanno per ora una coscienza emotiva ed emozionale.

Ci salverà l’Intelligenza Emotiva di Daniel Goleman?

Competenze Umane

Serata Intelligenza Emotiva – Family Academy 21 Ottobre 2022 – Castenaso Bologna

In molti test che uso nel mio lavoro si esplorano le dimensioni dell’Intelligenza Emotiva del soggetto, nella cornice teorica e concettuale proposta da Daniel Goleman e colleghi. L’Intelligenza Emotiva è definita dall’insieme di competenze personali ed interpersonali che possono essere affinate e sviluppate con attività di supporto formativo, di coaching e mentoring. Goleman definisce l’Intelligenza Emotiva come costituita da due domini di competenze: personale e sociale (o interpersonale).

Lo sviluppo della dimensione sociale sembra essere particolarmente adatta a contrastare l’avanzata dei robots, ancora per molto tempo legata a dinamiche basiche: in pratica, sarà proprio la nostra natura umana rinforzata a salvare molti posti di lavoro o a consentirci di occuparne di nuovi.

Una nuova intelligenza umana, sociale e relazionale

Come crescere? Nell’Intelligenza Emotiva, il gruppo di competenze della Consapevolezza Sociale include: Empatia; Apertura Interpersonale; Consapevolezza delle ‘Politiche’ Organizzative e Orientamento al Cliente. Queste competenze consentono alla persona di: capire le motivazioni, emozioni ed i comportamenti degli altri; aprirsi ai punti di vista e le prospettive degli altri; essere sensibile alle dinamiche organizzative e interpersonali.
Il gruppo di competenze della Gestione delle Relazioni include: Influenza; Gestione del Conflitto; Leadership Ispiratrice; Agente di Cambiamento; Apertura Comunicativa e Lavoro di Gruppo. Queste competenze consentono alla persona di: comunicare efficacemente, relazionarsi con diplomazia e tatto; creare reti sociali; negoziare con efficacia; lavorare in collaborazione; condividere apertamente le informazioni; partecipare attivamente ai Team Project; motivare gli altri; promuovere attivamente il cambiamento e la crescita professionale dei colleghi attraverso attività di coaching, mentoring e di insegnamento.

Se guardiamo alla Foto 2 di questo articolo per “salvare” la professione di agente immobiliare saranno sempre più richieste negoziazione, percettività sociale, persuasione, assistere e prendersi cura degli altri. Goleman docet.

Come finirà la battaglia del lavoro tra umani e robots?

E’ giusto premettere che, purtroppo, molti profili umani sono già oggi, di fatto, esclusi dalla battaglia tra umani e robots. Si sono autoesclusi dalla contesa per:

  • titolo di studio non più adeguato, penso, per esempio, a chi è in possesso della sola terza media o diploma
  • insufficiente alfabetizzazione informatica
  • personale resistenza ad apprendere soft skills, non presenti già nel profilo individuale, difficoltà di cambiare
  • poca voglia di studiare e di aggiornarsi
  • imprenditori poco illuminati saranno esclusi dai cambiamenti perché le loro strategie si sono rivelate troppo conservatrici e obsolete, bloccate su vecchi archetipi non più attuali
  • oppure si sono rifugiati in alibi e giustificazioni poco utili ad affrontare i problemi di oggi con soluzioni innovative
  • Questi individui non saranno più in corsa nei grandi cambiamenti che la nostra società sta affrontando e non sarà loro consentito di partecipare alla futura battaglia per il posto di lavoro.

Le mie piccole istruzioni scolastico-professionali

In realtà, se sapremo cogliere il lato positivo di questa rivoluzione, potremo lavorare assieme ai robots.
Il loro lavoro esecutivo potrà liberare spazio e tempo per l’uomo che da quel momento potrebbe dedicarsi a mansioni di progettazione, supervisione e controllo di livello superiore. Anche alla qualità della propria vita e al tempo libero.
Per questo dico ai ragazzi che anche i Curriculum Vitae del presente e del futuro dovranno essere di livello superiore: una laurea obbligatoria, un livello alto nell’uso degli strumenti informatici, competenze sociali e relazionali con ottimi punteggi di tendenza, capacità di interpretare i dati che i software e le macchine ci forniranno.

E’ giusto dire sempre la verità a noi stessi e ai giovani in cerca di lavoro: non è crisi, è rivoluzione. Stiamo cercando lavori che non esistono più o che spariranno tra qualche anno. Per questo motivo, il percorso che inizia il 9 novembre è un piccolo ma significativo omaggio a quei ragazzi dai 19 ai 26 anni che desiderano aumentare le proprie competenze e chissà…magari entrare subito nel mondo del lavoro migliorando le proprie competenze personali e sociali.

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